La veglia di preghiera diocesana per la Pentecoste è stata celebrata nella cattedrale di Santa Maria Assunta a Terni presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese. La veglia, che rappresenta un importante momento d’incontro per la chiesa locale e di preghiera comunitaria riunisce in diocesi i vari movimenti ecclesiali, associazioni, parrocchie e i fedeli, in segno di unione e di preghiera comune, perché la Pentecoste sia seme di accoglienza e fraternità, nell’unità tra diversità di carismi e doni a servizio della Chiesa. Una preghiera corale in cui tutto il popolo di Dio si riunisce per invocare lo Spirito Santo sulla Diocesi, sulla Città e sul mondo. La veglia di Pentecoste, che è stata scandita dall’ascolto della parola di Dio, da canti e invocazioni allo Spirito Santo, nella memoria del battesimo, della storia della salvezza e della Pasqua, dall’aspersione dei fedeli, si è conclusa con l’accensione delle sette lampade simbolo dei doni dello Spirito Santo, affidate a sette rappresentanti delle varie associazioni diocesane, e la preghiera alla Madonna della Misericordia.
“Fare memoria della Pentecoste – ricorda il vescovo – è disporci ad accogliere il dono dello Spirito, che realizza la comunione e ci predispone alla missione evangelica. Lo Spirito delle origini, che abbiamo invocato, torni a spirare nelle nostre menti e nei nostri cuori. Lo Spirito che è presente nella creazione in ogni essere che è sulla terra. E’ lo Spirito che rende attraente, gradevole prezioso ogni realtà che è in noi e attorno a noi, che è stata e sarà. Abbiamo bisogno di affinare il nostro sguardo perché diventi uno sguardo spirituale, nel senso che si immerge nello Spirito Santo.
Noi in questo momento, in questo territorio, in questa comunità, siamo attori della storia della salvezza ispirata dallo Spirito di Dio e quando guardiamo le comunità vicine alle nostre, associazioni con le quali ci rapportiamo, credo sia importante che ci lasciamo animare da una visione spirituale e non terrena o materiale. La chiesa vive nello Spirito e cresce con il nutrimento del corpo di Cristo e della carità”.