In occasione della visita pastorale del vescovo alla parrocchia, si è tenuto l’incontro on i ragazzi del cammino d’iniziazione cristiana dai 7 ai 13 anni e con i loro genitori. I ragazzi si sono presentati e hanno dato il benvenuto al vescovo con un cartellone con domande e e loro pensieri. Il vescovo ha dialogato con loro rispondendo alle domande, molto dirette e specifiche sul ministero del vescovo, sulla vocazione, sulla accoglienza e solidarietà. “Sono qui per dirvi che Gesù vi vuole bene e vi invito ad essere assidui in questo percorso di catechesi per continuare sempre gioiosi a seguire Gesù”
Ha dialogato poi con i genitori dei ragazzi del cammino d’iniziazione cristiana con i quali ha dialogato e presentato alcune riflessioni formative in ambito familiare
“Cerchiamo di creare una relazione con voi – ha detto il vescovo – perchè cresca il poi il desiderio di approfondire di conoscere il Signore e di seguire anche i propri bambini. Vogliamo intraprendere questo stile di familiarità, di conoscenza, di amore e di attenzione se vogliamo bene a questi ragazzi. La religione, la fede si riceve e si coltiva sostanzialmente nelle famiglie, da quando i bambini nascono. I bambini apprendono e che conserveranno per tutta la vita ciò che sentono nei primissimi anni della loro vita. Se un bambino in casa respira quell’aria di fede, di amore, di religiosità, di apertura al trascendente, a Dio, di preghiera, crescerà in questo clima e non lo dimenticherà mai. Invece oggi succede che in casa i genitori tutto questo non lo vivono più nemmeno loro. Come voi siete responsabili dei vostri figli, della loro crescita fisica e intellettuale, la stessa cosa dovete fare per la vita di fede, speranza e carità. Per i bambini è un fatto di profondità esistenziale, umana, una risposta a un bisogno profondo che si può trasmettere solo relativamente da parte di realtà esterne, ma si trasmette prevalentemente, se non esclusivamente da parte della famiglia. I bambini che vedono che i genitori pregano, un po’ alla volta lo impareranno, così apprendono più ad amare il Signore dagli occhi dei genitori. Credo che questa esigenza fondamentale per voi, come ricerca costante da parte vostra nel senso profondo della vita, della morte, della religione, dell’esistenza come proposta per i vostri figli, perché anche loro abbiano quegli strumenti essenziali necessari per affrontare la realtà, in una maniera più sicura, gradevole, gioiosa”.
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