Con la bella e partecipata celebrazione di domenica 14 ottobre si è conclusa la visita pastorale del vescovo alla parrocchia di Gabelletta. Quattro giorni vissuti nell’incontro con le diverse realtà associative parrocchiali, con i ragazzi del catechismo e oratorio, con i giovani animatori, con gli studenti della scuola, con gli operatori pastorali e nella visita ai malati e anziani.
Una parrocchia giovane per costituzione, ricca di proposte associative e articolata in varie realtà pastorali di carità e catechesi e nell’oratorio.
“Ringrazio il Signore per la bella esperienza di questi giorni – ha detto il vescovo – scandita dall’incontro con le persone, da fraternità, amicizia e comunione, accompagnato sempre dal parroco don Matteo e dal viceparroco don Pio. La chiesa e la comunità parrocchiale costituiscono il cuore di questa porzione di chiesa che è composta da una popolazione che mi sembra costituire un paese compaginato dall’identità riconoscibile di Gabelletta. Un nucleo dall’origine comune ha custodito e trasmesso tradizioni civili e religiose. Una comunità dalle relazioni umane strette, dove la chiesa è segno e testimonianza di lavoro e collaborazione di diverse persone. La vita della comunità si svolge in una serie di strutture pastorali di notevole ampiezza e funzionalità e nella ricchezza di vita cristiana che si manifesta nella catechesi degli adulti proposta nei tempi forti, la catechesi dell’iniziazione cristiana che è ricca e numerosa, la pastorale giovanile impegnata nell’animazione dell’oratorio che conferisce gioia e festa all’intera comunità, la carità operosa e l’attenzione ai malati e anziani con la comunione nelle case”.
A conclusione il vescovo ha dato alcune indicazione e prospettive sa seguire: “l’oratorio che ha una buona azione con i fanciulli va promosso sviluppato con gli adolescenti del dopocresima, premessa per costituire un pastorale giovanile più corposa a cui lo stile dell’Azione Cattolica potrebbe venire incontro. E’ necessario avviare in maniera più intensa la formazione degli animatori che devono dare contenuto e sostegno al loro entusiasmo. La formazione e la catechesi delle famiglie va sviluppata in maniera più sistematica, magari avviando anche forme di . associazionismo cattolico. Incoraggio una maggiore apertura della comunità ai temi della missione ad gentes in collegamento con la diocesi compresi i temi della mondialità, della pace, della giustizia a partire anche dai collegamenti con l’Albania e il Kosovo.”.