“La nostra reliquia” è la rievocazione storica tra passato e presente rappresentata nella Cattedrale di Terni per la festa del Preziosissimo Sangue, con la partecipazione del Gruppo Sbandieratori San Gemini e il quadro della peste Pro loco Ferentillo. Dopo la rievocazione storica è seguita la preghiera in duomo con la venerazione della reliquia del Preziosissimo Sangue e la benedizione don la reliquia da parte del parroco emerito don Carlo Romani.
Il fascino della reliquia è legato anche ad una pagina di storia che si può rievocare leggendo una antica lapide apposta su una parete della torre Barbarasa in via Roma. Siamo infatti nel 1656 quando da Napoli giungono notizie preoccupanti di svariati casi di peste; in breve il contagio si era esteso assumendo l’aspetto di vero e proprio flagello. Da lì a poco l’epidemia si diffonde a macchia d’olio assumendo la dimensione di un flagello biblico. Il vescovo di allora, Mons. Gentili, dinanzi all’impotenza degli uomini, il 21 giugno del 1657 preleva dalla Cattedrale, ove era custodita, la Reliquia contenente il Sangue di Cristo e, in processione seguito dal capitolo del Duomo, sale sull’alto della torre dei Barbarasa e da lì benedice lo città auspicando l’intervento divino. Passa qualche tempo, sul finire di agosto i casi di peste diminuiscono fino a cessare gradualmente del tutto. La città, come al sopraggiungere della primavera, torna lentamente a rivivere.
“Abbiamo pensato di riproporre in maniera solenne, all’intera popolazione della città l’antico rito della benedizione con la Sacra Reliquia – ricorda il parroco Don Alessandro Rossini – per invocare su tutti noi come in antichità, l’intervento divino, affinché la nostra città torni a risollevarsi, a vivere e a sperare in un futuro migliore”.
FOTOGALLERY COMPLETA (DOWNLOAD)