Nella serata del Venerdì santo nella chiesa di San Francesco è stato celebrata la liturgia della Via Crucis, in cui si fa memoria del tratto ultimo del cammino percorso da Gesù durante la sua vita terrena verso il Golgota e la crocifissione. La liturgia è stata presieduta dal vescovo Piemontese e animata dai giovani della parrocchia e dal coro San Francesco di Assisi.
Una riflessione sulla passione di Cristo unita alla passione degli uomini che operano per il bene comune nella città e nel mondo; passione che è data dalla sofferenza e la solitudine di tanti uomini e donne, dalle tante ingiustizie del nostro tempo.
Il vescovo ha ricordato come il momento della celebrazione del venerdì santo con la processione cittadina del Cristo morto e della Madonna Addolorata rappresenti un segno di presenza della comunità dei credenti nella società che dà testimonianza dell’amore di Gesù, specie in questo particolare momento nel quale “Le nostre città, in buona parte, attraversano il “Venerdì Santo” dell’impoverimento, della disoccupazione, del disorientamento, di periodici episodi di violenza e di degrado morale e civile – ha detto Piemontese -. Nel generale contesto di depressione, l’amata Terni sperimenta anche l’onta del “dissesto economico e finanziario”, del commissariamento amministrativo, della prospettiva di anni di ulteriori disagi a causa della riduzione dei servizi sociali e per l’aumento delle imposte comunali. Ai singoli concittadini, alle organizzazioni culturali, politiche, lavorative, imprenditoriali, sindacali, ai giovani esprimo l’invito ad unire le forze, ad abbandonare le polemiche sterili, ad elaborare nella dialettica democratica, progetti e proposte per il bene comune, a favore della città intera. Ai cristiani ricordo e riaffido la consegna di partecipare direttamente e attivamente all’opera di risanamento attraverso un generoso impegno per ricostituire il tessuto civile e cristiano della nostra comunità. La speranza che ci anima deriva dalla consapevolezza che, dopo il Venerdì Santo, Gesù è risorto e dà consistenza ai propositi di bene, che animano ogni uomo di buona volontà e di ogni tempo».
“Accanto alla croce c’è Maria con le donne e ci siamo anche noi, con lo sguardo pieno di fiducia verso il Signore. Oggi non facciamo un funerale ma facciamo memoria del dono grande che il Signore ci ha fatto e attendiamo la resurrezione. Ci siamo accodati a Maria la madre di Gesù e la madre nostra; ci appare sofferente ma nel cuore ha chiara e nitida la speranza della resurrezione».