Nella visita pastorale alla parrocchia dei Santi Giovenale e Cassio di Narni, appuntamento centrale è stato l’incontro del vescovo con i genitori dei ragazzi del cammino d’iniziazione cristiana con i quali ha dialogato e presentato alcune riflessioni formative in ambito familiare.
Rivolgendosi ai ragazzi del catechismo ha ricordato l’importanza di partecipare alla messa domenicale e di essere cristiani in una comunità: “Diventare cristiani adulti significa imparare ad amare il Signore – ha detto – a dialogare con lui, significa diventare persone felici perché, se seguirete Gesù, sarete persone felici. Diventare cristiani adulti nel cammino di Fede è un cammino continuativo, convinto, fatto nella comunità”.
Ai genitori ha poi presentato le riflessioni fatte sulla società contemporanea e la religiosità: “Ci rendiamo conto che i ragazzi delle nostre comunità cristiane, riescono ad essere vicini alla comunità ecclesiale fino alla cresima, poi per tante ragioni diventano evanescenti dalla vita cristiana – ha detto -. Molti giovani sono una generazione incredula, non significa che sono atei, significa che non credono o non credono più, ovviamente non partecipano più alla vita della chiesa o rarissimamente. E comunque prendono le distanze se non in teoria almeno di fatto da tutto ciò che hanno appreso nel catechismo, in parrocchia o anche nell’adolescenza. E allora qualcuno si è chiesto come mai questo? Nell’analisi che è stata fatta si è scoperto che l’educazione cristiana dei bambini è cominciata troppo tardi. Significa che una volta, i bambini quando arrivavano al catechismo avevano già una piccola personalità cristiana, fatta di sentimenti di amore per il Signore, per la Madonna, dei Santi, avevano già un bagaglio di dialogo con il Signore attraverso le preghiere perchè la prima scuola era nella famiglia. Questo senso cristiano che oggi non si trasmette, si traduce nei bambini i quali arrivano al catechismo a 6 anni 7 anni completamente digiuni, non si é sedimentato il loro questo senso del Divino, questo senso del religioso, questo senso di amore, di conoscenza del Signore come generalmente avveniva prima”.
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