La celebrazione in preparazione alla Pasqua presso lo stabilimento Alcantara di Nera Montoro che è stata presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese venerdì 7 aprile e concelebrata dal parroco don Pietro Blaj, da don Roberto Adami e da don Stefano Mazzoli, è stato il primo appuntamento verso la Pasqua dedicato in particolate al mondo del lavoro. Una tradizione che si rinnova quella della messa in fabbrica che riunisce e unisce direzione, maestranze, operatori e le loro famiglie in una celebrazione, che vuole essere l’espressione della fede nel mistero centrale della religione: il mistero pasquale, cioè la passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo. Numerosi i lavoratori convenuti nel piazzale, dove è stato allestito l’altare all’aperto accanto ad alcuni impianti della fabbrica. Presenti oltre al direttore dell’Alcantara Giovanni Belloni, anche i rappresentanti di altre aziende del polo industriale della zona: Rosa Rodolfo della Covestro, Federici Monica di Italeaf, Leonardi Rinaldo della Scat di Terni, Enrico Giovannini di Genera.
“Non è un fatto abituale celebrare la messa nel luogo di lavoro – ha detto il vescovo Giuseppe Piemontese -, ma in alcune circostanze particolari come quella del precetto pasquale è bello ritrovarsi per viverne insieme il mistero. La passione e morte di Gesù sono un messaggio grande di amore che colma le distanze tra umano e divino, che unisce la dignità di Dio e la natura umana. Gesù si è consegnato nelle mani dei suoi avversari, dimostrando fino a che punto ci vuole bene e ci ama; nel consegnare la sua vita ci dimostra fino a che punto ha amato l’umanità intera. Tutta la nostra vita è come la pasqua di Gesù, il lavoro che è fatica, la sofferenza della malattia e della morte fanno parte del mistero pasquale. Ma non possiamo fermarci a questo, anzi dobbiamo viverlo con amore e in prospettiva di una vita piena nella resurrezione. Siamo qui per chiedere al Signore che esaudisca i nostri desideri e ci aiuti stabilire tra di noi le stesse relazioni che ha stabilito con i suoi amici e nemici, ossia relazioni d’amore, di dono, di comprensione, di misericordia. La preghiera è per le famiglie e per la fabbrica, perchè le relazioni possano essere sempre improntate al rispetto reciproco e così possiate trovare soddisfazione nel lavoro che fate a servizio del bene della società e dell’umanità, affinchè non vi lasciate mai scoraggiare da nulla nella consapevolezza di essere tutti destinati alla risurrezione come Gesù, e diventare per i colleghi e amici dei testimoni e annunciatori che la vita non è destinata al fallimento ma a prolungarsi per sempre in Dio che è nostro padre”.
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