In un clima di grande devozione, raccoglimento e preghiera è cominciato il pellegrinaggio della statua della Madonna di Fatima a Terni, dal 12 al 15 gennaio in Diocesi in occasione del primo centenario delle apparizioni e nelle celebrazioni annuali in memoria del venerabile Giunio Tinarelli.
L’avvenimento, che vede la sottosezione Unitalsi impegnata in prima fila, fa seguito ad altri che l’hanno preceduto in passato, come la venuta della statua della Madonna di Loreto, dell’urna di san Gabriele dell’Addolorata, delle reliquie di santa Bernadetta e poi di quelle di Giovanni Paolo II e della Madonna di Pompei.
Prima tappa presso la casa Circondariale di Terni dove accompagnata da dame e barellieri dell’Unitalsi è stata accolta all’interno del teatro del carcere dove si è tenuto un momento di riflessione con alcuni detenuti guidato dal cappellano padre Rino Morelli. Nel pomeriggio il trasferimento al monastero al Monastero delle Carmelitane scalze di Macchia di Bussone per la celebrazione eucaristica, la recita del Rosario e dei Vespri alla quale hanno partecipato numerose persone e le monache di clausura.
Venerdì 13 gennaio alle ore 10 la visita Centro Geriatrico di Collerolletta, alle 15 trasferimento in Cattedrale dove sarà possibile venerare la Madonna per l’intera giornata che si concluderà alle 20:45 con la catechesi del Card. Gualtiero Bassetti arcivescovo di Perugia – Città della Pieve e con il concerto della pianista Cristiana Pegoraro alle 21.15
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Sabato 14 gennaio alle 10:00 la statua della Madonna di Fatima sarà in ospedale a Terni per la preghiera con malati e personale sanitario. Nel pomeriggio il rientro in Cattedrale per la celebrazione comunitaria della Penitenza alle 15.30 e a seguire il Rosario meditato da gruppi e associazioni Mariane. Alle 17:30 la Santa messa nell’anniversario della morte del venerabile Giunto Tinarelli.
Domenica 15 gennaio ore 10 commemorazione Giunio Tinarelli presso il Museo diocesano con la partecipazione del Centro Volontari della Sofferenza, alle ore 16 Messa solenne presieduta da mons. Giuseppe Piemontese, ore 20:00 partenza della Madonna per la Chiesa Parrocchiale di Giove
VISITA ALLA CASA DI RIPOSO DI COLLEROLLETTA – VIDEO
Il 14 gennaio 1956 Giunio Tinarelli moriva nel suo letto nel quale era immobilizzato da oltre vent’anni per una grave malattia. Aveva appena 44 anni e una fede incrollabile, testimoniata con forza nel dolore. Il suo è stato un esempio immenso di vocazione alla sofferenza. Per commemorarlo, l’Unitalsi e il Centro Volontari della Sofferenza, come ormai da diversi anni, promuovono nel sessantesimo anniversario della morte, dal 14 al 18 gennaio varie iniziative di riflessione, preghiera e incontro nel nome del venerabile Giunio.
Giunio Tinarelli, che morì ad appena 44 anni di cui venti trascorsi nell’immobilità, è stato un esempio immenso di vocazione alla sofferenza, di una fede incrollabile, testimoniata con forza nel dolore. Una vocazione che ha segnato la vita del giovane operaio delle Acciaierie, sempre presente tra i suoi coetanei e nella vita dell’oratorio, fin quando la poliartrite anchilosante e spondilite non gli consentirono più alcun movimento, ma non impedirono al giovane Giunio di essere “operaio” nel campo dell’apostolato. Nel 1948 fondò a Terni la sottosezione dell’Unitalsi, partecipando ogni anno ai pellegrinaggi a Loreto, Lourdes con il treno dei malati. Comunicò sempre questa sua grande fede agli altri anche nella sofferenza attraverso mani, penna, carta e leggio, i suoi nuovi ferri del mestiere, conversando con gli amici e con la gente che lo andava a visitare per consolarlo. Dal suo letto Giunio ha sconfitto tante illusioni che rendono triste e amara la vita degli uomini, ricordando che la felicità non sta nell’amare se stessi o nella salute o nella tranquillità, ma che la felicità e la pace stanno nell’amare gli altri.