O Signore,
a volte la fatica di una salita appanna la sguardo e non consente di vedere con chiarezza.
Allora le ombre appaiono come cose reali e spesso come cose indesiderate o addirittura minacciose. E allora alla fatica si aggiunge la paura.
Ancor meno la vista è buona quando sulle nostre spalle e sul nostro cuore pesano le fatiche di tutta una vita “in salita” o le fatiche di una crisi sociale, economica e civile, come quella che Terni ha conosciuto in questi ultimi decenni.
Le ferite della vita e le fatiche della crisi sono capaci di farci perdere di vista le tracce del giusto cammino e ci lasciano vedere solo pericoli e fantasmi, generando rabbie e risentimenti che annebbiano.
A causa delle difficoltà di questi ultimi anni,
con la vista offuscata dalla fatica e dalla paura per il presente ed il futuro,
troppo spesso finiamo per vedere nei poteri civili solo una fonte di privilegi;
troppo spesso della città rimpiangiamo le mura, mura che in realtà isolano proprio mentre illudono di proteggere.
Feriti e affaticati, finiamo per essere paralizzati dal disgusto per il volto arrogante dei poteri e dimentichiamo il valore di tutto quanto ai poteri impone limiti e responsabilità.
Dimentichiamo che, imprigionati dalle mura, non avvertiremmo più il calore della vita, perché la vita viaggia lungo le strade e attraverso i ponti;
le mura tengono la città fuori dal mondo ed il mondo fuori dalla città, le strade e i ponti, invece, fanno vivere la città nel mondo e il mondo intero nella città.
Signore, Dio d’amore, amore che aumenta la vita e la libertà di ogni persona,
anche quando diventa più difficile, aiutaci a riconoscere che l’amore ha anche vie istituzionali,
aiutaci a riconoscere che le strade e i ponti rendono la città più viva e più sicura delle mura.
Aiutaci a ricordare sempre che amore e servizio, fedeltà e trasparenza, responsabilità e fortezza, misura e coraggio, sono l’anima di ogni onesto esercizio dei poteri civili.
Aiutaci a ricordare che amministrare significa servire, servire il bene comune: amministrare una azienda, amministrare un ente politico, amministrare una parrocchia, amministrare una scuola, una famiglia o una associazione. Non ci far dimenticare che ministero significa servizio, che amministrare significa servire e non servirsi.
Signore,
dacci oggi di nuovo, e poi ancora domani, la forza di abbattere muri e di costruire strade e ponti.
Che il tuo Pane e il tuo Vino, la tua Parola, ci diano luce e forza,
che siano – essi soli – principio e fondamento del nostro cammino verso la città celeste.
Te lo chiediamo nella compagnia e per la intercessione di Maria Santissima, di Valentino e di tutti i santi e le sante di questa nostra città.
Preghiera dei fedeli
O Dio, in Gesù tuo figlio ti preghiamo per il Papa e tutti i vescovi, perché abbiano forza e luce per essere secondo la tradizione “difensori della città”.
O Dio, in Gesù tuo figlio ti preghiamo per il nostro vescovo Giuseppe e per tutti i preti della nostra Chiesa particolare, perché sappiano servire il popolo sicché giunga alla salvezza liberamente ed ordinatamente.
Per gli uomini e le donne di Terni, o Padre di tutti, perché gustino ancora il sapore ed il calore dell’amicizia civile, quella di cui anche la Chiesa è segno e strumento.
Per tutto il popolo cristiano, ed in modo particolare per i laici e per le laiche, perché non cessino di cercarti e seguirti in fedeltà alla loro indole secolare, poiché è in mezzo alle cose ed agli eventi della storia che tu attendi ed accompagni ciascuna e ciascuno di noi.
O Signore delle gioie e delle speranze, delle tristezze e delle angosce, per chi tra di noi fa più fatica nel corpo o nello Spirito, per loro ti preghiamo, e per noi che anche facciamo fatica: perdonaci per le volte che non abbiamo sfamato e dissetato le bocche di chi aveva più fame e più sete, non abbiamo stretto le mani più sole, non abbiamo riscaldato i cuori più tristi.