Con l’accoglienza e la celebrazione di apertura è iniziata la visita pastorale del vescovo nella parrocchia San Giovanni Bosco a Campomaggiore. Ad accoglierlo nella chiesa parrocchiale il parroco don Paolo Carloni. il viceparroco don Marco Crocioni, il diacono Evaldo e l’accolito Giuseppe, insieme alla comunità dei fedeli e rappresentanti delle varie realtà parrocchiali.
Il parroco ha presentato la comunità e il cammino preparatorio alla visita pastorale. Una comunità viva, variegata, giovane di quella che è l’ultima parrocchia istituita della diocesi nel 1987, sorta dalla divisione della parrocchia di Gabelletta, cresciuta con l’edificazione del territorio negli anni Ottanta e l’arrivo di numerose famiglie. Qui fu costruito prima un oratorio dedicato a San Giovanni Bosco, quindi la parrocchia e la chiesa.
“Una parrocchia che è cresciuta nel tempo – ha detto il parroco – anche se non ha grandi tradizioni storiche e pastorali. Le persone che fanno parte di questa comunità provengono da altre parrocchie e quindi da esperienze diverse. Lo sforzo è stato quello di dare una identità e unità a questa comunità e una organizzazione pastorale e l’impegno di promuovere anche la vita sociale nel quartiere”.
Il vescovo ha quindi ricordato il senso della visita pastorale come momento di incontro e dialogo fraterno col vescovo, che viene a confermare la fede, a incoraggiare le persone e le comunità. La visita pastorale è un’occasione per verificare la qualità della vita cristiana, la vita di fede-speranza-carità nella comunità parrocchiale.
“Sono qui conoscervi, per dirvi che Gesù vi vuole bene, per sostenervi e incoraggiarvi – ha detto il vescovo -. Abbiamo bisogno di conoscerci, guardarci nel cuore e ascoltarci, perchè attraverso il nostro dialogo Gesù possa entrare nel cuore. Abbiamo bisogno di incoraggiarci gli uni gli altri ad amare di più il Signore, a crescere nella vita cristiana, a costruire una identità da esperienze diverse e dalle differenze dei cammini pastorali”.
Il vescovo si è complimentato per le attività proposte dalla parrocchia che vanno dalla liturgia, alla catechesi alla carità, l’oratorio, il gruppo scout e per il cammino che si vive nei vari ambiti in uno stile sinodale e dinamico che è segno di ricchezza e che va coltivato e alimentato.
Al termine della liturgia il vescovo ha visitato i locali parrocchiali, la sede degli scout, il centro di ascolto della Caritas parrocchiale dove i volontari sono impegnati nell’accoglienza, ascolto e distribuzione di alimenti e vestiario, la sede e il campo della polisportiva San Giovani Bosco dove ha incontrato la dirigenza e alcuni formatori.
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