L’anno pastorale per la comunità diocesana è cominciato con il pellegrinaggio e la solenne celebrazione al santuario della Madonna del Ponte. Sulle orme di antichi pellegrini, recuperando la tradizione devozionale dei cammini a piedi verso i luoghi santi, la ripresa dell’attività pastorale ha visto la comunità diocesana riunita con il vescovo Giuseppe Piemontese e i sacerdoti della diocesi nel pellegrinaggio di preghiera, di comunione e di affidamento della diocesi a Maria, che trova le sue radici nella devozione mariana, legata ad uno dei più importanti santuari mariani del territorio, quello della Madonna del Ponte, dove è custodita l’immagine di Maria con il Bambino, affrescata nella grotta all’interno del santuario, risalente al 1050 e da sempre molto venerata.
Il pellegrinaggio a piedi, promosso da Comunione e Liberazione, dalla cattedrale di Terni ha raggiunto il santuario della Madonna del Ponte tra canti e preghiere, intercalati dalle riflessioni di papa Francesco.
E poi la preghiera al santuario dove è continuo il pellegrinaggio di fedeli che sostano nella grotta che custodisce l’immagine di Maria con il Bambino, all’interno del santuario. Nel pomeriggio a conclusione del pellegrinaggio, centinaia di fedeli hanno partecipato alla messa all’aperto presieduta dal vescovo.
“E’ bello ritrovarci insieme, radunati ai piedi di Maria, per invocare nuovo slancio e nuovo entusiasmo per il prosieguo del cammino di fede e di evangelizzazione della nostra comunità diocesana – ha ricordato il vescovo -. Quest’anno vogliamo rimettere al centro del nostro programma diocesano la fede, la sua qualità, forza, convinzione, adesione a Gesù. Anche nella nostra società, molti giovani e adulti, molte famiglie ormai percorrono strade distanti da quelle segnate da Gesù. Nella nostra Chiesa particolare ci siamo proposti di riscoprire la centralità della fede, anzi ripercorrere il cammino della nostra iniziazione cristiana alla vita di fede, speranza e carità, alla vita di Gesù e della Chiesa.
Apriamoci e rendiamoci disponibili a cogliere le opportunità che la nostra chiesa diocesana, le parrocchie di proporranno. Comprenderemo in pienezza il mistero di Gesù e saremo pronti a proclamare il Vangelo agli altri. In una grande esperienza di fraternità e di misericordia. Non è questione di pratiche devozionali, di preghiere, pellegrinaggi, elemosine, ma si tratta di una scelta d’amore, come quella dell’unione sponsale, nell’unire la propria esistenza a quella dell’altro; questo chiede Gesù a tutti noi, di seguirlo totalmente”.