Questa sera rievochiamo e rinnoviamo il gesto delle autorità comunali della città di Narni, delle sue contrade e dei rappresentanti delle arti, per l’offerta dei ceri a san Giovenale nelle mani del suo successore, il vescovo di Narni, circondato dai canonici e da una rappresentanza di fedeli.
Tutti voi tenete a rinnovare questo gesto, al termine della sfilata per le vie della città e ad avvio solenne dei solenni festeggiamenti in onore del Santo Patrono. Avete attraversato la città, messa a festa, sotto lo sguardo dei concittadini e di gente venuta da varie parti d’Italia e oltre.
Nella cerimonia dell’offerta dei ceri, vengono tacitamente confermati e rinnovati gli statuti di questa città (Statuti del 1371), sottoscritti dalle autorità e anche dal vescovo del tempo, come è rappresentato in questa cattedrale. In pratica viene rinnovato l’impegno di tutti a promuovere il benessere comune e la pacifica civile convivenza.
I rappresentanti delle contrade, dei castelli e delle arti questa sera sono convocate e chiamate in un appello solenne. Ciò sembra voler dire: ecco, anche quest’anno noi ci siamo con la nostra identità e caratteristiche, con le nostre genti. Tutti intendiamo concorrere al bene comune.
Siamo qui come pellegrini e devoti di san Giovenale, che riconosciamo nostro patrono e che vogliamo onorare nella nostra vita quotidiana.
Questa sera, nell’ambito della festa, avviene anche la simbolica liberazione del prigioniero, un gesto simbolico di grande valore morale e cristiano.
Sul tema della liberazione vorrei proporre all’attenzione di tutti alcuni brani, tratti dal documento “Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la convivenza comune” firmato da Sua Santità Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar Ahamad al-Tayyib (Abu Dhabi, 4 febbraio 2019). Sono brani che aiutano ad allargare lo sguardo ad alcuni aspetti che impediscono o favoriscono una piena libertà a quanti possono venirsi a trovare in condizioni di pericolo o di restrizione della libertà.
“La libertà è un diritto di ogni persona: ciascuno gode della libertà di credo, di pensiero, di espressione e di azione. Il pluralismo e le diversità di religione, di colore, di sesso, di razza e di lingua sono una sapiente volontà divina, con la quale Dio ha creato gli esseri umani. Questa Sapienza divina è l’origine da cui deriva il diritto alla libertà di credo e alla libertà di essere diversi. Per questo si condanna il fatto di costringere la gente ad aderire a una certa religione o a una certa cultura, come pure di imporre uno stile di civiltà che gli altri non accettano.
La giustizia basata sulla misericordia è la via da percorrere per raggiungere una vita dignitosa alla quale ha diritto ogni essere umano.
È un’indispensabile necessità riconoscere il diritto della donna all’istruzione, al lavoro, all’esercizio dei propri diritti politici. Inoltre, si deve lavorare per liberarla dalle pressioni storiche e sociali contrarie ai principi della propria fede e della propria dignità. È necessario anche proteggerla dallo sfruttamento sessuale e dal trattarla come merce o mezzo di piacere o di guadagno economico. Per questo si devono interrompere tutte le pratiche disumane e i costumi volgari che umiliano la dignità della donna e lavorare per modificare le leggi che impediscono alle donne di godere pienamente dei propri diritti.
La tutela dei diritti fondamentali dei bambini a crescere in un ambiente familiare, all’alimentazione, all’educazione e all’assistenza è un dovere della famiglia e della società. Tali diritti devono essere garantiti e tutelati, affinché non manchino e non vengano negati a nessun bambino in nessuna parte del mondo. Occorre condannare qualsiasi pratica che violi la dignità dei bambini o i loro diritti. È altresì importante vigilare contro i pericoli a cui essi sono esposti – specialmente nell’ambiente digitale – e considerare come crimine il traffico della loro innocenza e qualsiasi violazione della loro infanzia.
La protezione dei diritti degli anziani, dei deboli, dei disabili e degli oppressi è un’esigenza religiosa e sociale che dev’essere garantita e protetta attraverso rigorose legislazioni e l’applicazione delle convenzioni internazionali a riguardo”.
Formulo l’augurio che viviate questi giorni nella serenità, nella lealtà e allegria, ma anche nella riscoperta del vostro amore per san Giovenale e di quei valori, civili e cristiani, che costituiscono la vera nobiltà delle vostre contrade e della vostra città, nel passato e nel presente.