Sette ragazzi della parrocchia di Sant’Antonio di Narni scalo ha partecipato ai Giubileo dedicato ai più giovani a Roma, accompagnati da don Sandro Castellani, dal seminarista Daniele Martelli e da due catechiste.
“Ci sono momenti in cui la luce del Signore riesce a penetrare maggiormente nella nostra vita – ricorda don Sandro – la gioia nel cuore cresce e crediamo con maggiore forza che davvero il Signore è presente, vivo in mezzo a noi. Il giubileo dei ragazzi e delle ragazze è stato uno di questi momenti, un’occasione straordinaria che Dio ci ha offerto e ci ha permesso di vivere”.
Don Sandro novello sacerdote ordinato il 3 aprile scorso, si è trovato a confessare in piazza San Pietro alla sinistra di Papa Francesco. “Quando, sabato 23 aprile, sono arrivato in Piazza San Pietro mi è stato detto che il mio “confessionale” sarebbe stato vicino a quello di Papa Francesco. Certamente non è un fatto che capita tutti i giorni eppure, per me, la gioia più grande è stato il dono di poter celebrare, vivere il Sacramento della Penitenza accogliendo con gioia i penitenti, giovani e adulti. Sono passate diverse ore ma non me ne sono accorto e quando sono andato via per dirigermi allo Stadio Olimpico ho ringraziato più volte il Signore affidando al suo Cuore tutti i ragazzi e gli adulti che ha condotto alla penitenza, perdonato e santificato”.
“L’altro grande dono del Signore – ricorda don Sandro – è stato la possibilità di partecipare alla celebrazione presieduta dal Santo Padre domenica 24 aprile. Per la prima volta ho avuto la possibilità di vedere dall’alto la piazza e via della Conciliazione gremita di ragazzi. In mezzo a questa folla sterminata c’erano anche sette ragazzi della nostra diocesi di Terni-Narni-Amelia. Un numero piccolo, si potrebbe pensare, eppure la Bibbia lo considera un numero celeste, perfetto che indica abbondanza, totalità, santità. Questi ragazzi hanno rappresentato degnamente tutti i ragazzi della diocesi. Al termine di queste due intense, faticose ma bellissime giornate, dopo l’attraversamento della Porta Santa e la visita alle tende della misericordia i ragazzi pur stanchi ci hanno detto: “ci dispiace andar via” e: “ritorneremo?”. Il Signore semina in abbondanza nei cuori ma perché si producano i frutti bisogna coltivare con passione, senza stancarsi, senza demoralizzarsi. Dobbiamo amare come Gesù, essere “campioni d’amore” dice Papa Francesco. Serve un continuo allenamento e prima ancora la grazia di Dio ma, se vivremo così la prossima volta, in occasione di eventi così belli che il Signore nella sua misericordia ci dona, i ragazzi della nostra Diocesi non saranno più sette ma settanta volte sette”.
Tanta la gioia e l’emozione dei ragazzi nei due giorni intensamente vissuti insieme a migliaia di coetanei.
Dice Maria Sara: “C’erano moltissimi giovani, cioè il futuro della società, si sono presentati sia allo stadio che al passaggio della Porta Santa. Questo mi ha emozionato molto, perché significa che tanti ragazzi come me desiderano la Misericordia di Dio, anche se sembra che pensiamo solo allo svago e al divertimento”.
Mattia ricorda emozionato: “Pensavo che andare a Roma per il giubileo dei ragazzi sarebbe stata un’idea sciocca, invece quando ho visto il Papa era come se una voce stesse al mio fianco e mi dicesse “Continua così e sarai per sempre fortunato”… Era lo spirito di Gesù”.
E Francesco aggiunge: “Queste due giornate mi hanno insegnato ad amare il prossimo e a rispettarlo, perché il giubileo è un pellegrinaggio che ci aiuta a capire ciò che è veramente importante per diventare un vero cristiano!