Con la catechesi sulla misericordia del vescovo Giuseppe Piemontese ha avuto inizio nel sagrato della Cattedrale di Terni il Giubileo delle Forze armate, al quale hanno partecipato militari dell’Esercito, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, delle Forze di Polizia e dei Corpi Armati dello Stato, personale dei Vigili del Fuoco, della Croce Rossa Italiana e delle associazioni Combattentistiche e d’Arma ed i loro familiari. Presente il prefetto di Terni Angela Pagliuca, il questore Carmine Belfiore, il comandante dei Carabinieri colonnello Giovanni Capasso, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Vincenzo Volpe, il comandante del Pmal di Terni Ezio Vecchi.
In corteo i partecipanti hanno varcato la porta santa della Cattedrale e preso parte alla celebrazione eucaristica presieduta da padre Giuseppe Piemontese e concelebrata dal cappellano militare regionale don Aldo Nigro.
«La chiesa ha voluto manifestare la propria vicinanza, il proprio sostegno a tutti gli uomini e le donne impegnanti a garantire la sicurezza dei cittadini – ha ricordato il vescovo nell’omelia – convocandovi per la vostra specifica celebrazione del Giubileo della Misericordia. Viene offerta l’opportunità di un bagno rigeneratore e di un nuovo cammino di vita. Le ombre nascoste eppure pesanti, i peccati, i rancori, le ingiustizie, le debolezze trasformate in ferite, mai rimarginate; le situazioni che non abbiamo mai avuto il coraggio di riconoscere e affrontare apertamente e di cui proviamo vergogna: in questo giubileo possiamo veder tutto guarito e cancellato nel bagno della misericordia. Oggi siete chiamati “a rapporto” dal Signore per presentargli le vicende della vostra vita, gli eventi belli e tristi, successi e sconfitti personali e familiari, ma anche per affidargli i progetti che vi stanno a cuore. Il Signore è disposto a curare le nostre ferite, a colmare i nostri limiti, a ridarci speranza, a sostenere i nostri progetti di bene. Ogni Corpo è una famiglia di cui siete orgogliosi e della quale siete anche responsabili. Oggi il Signore ci riconcilia a sé e ci ridona l’onore perduto».
Facendo riferimento al servizio e all’impegno per il bene comune il vescovo ha ricordato come la professione e missione dei militari debba assumere connotati positivi «proteggere e promuovere l’ordine, la legalità e la pace nella società, la pace tra i popoli e le nazioni, la custodia e la salvaguardia del creato».
Ed infine un invito alla preghiera: «quando potete rivolgete un pensiero al Signore, invocate i santi patroni, i tanti militari divenuti santi, non nonostante la professione ma nella professione, in questo modo la vostra vita assumerà un sapore diverso sereno e gioioso perché vissuta nell’amicizia del Signore che vi assiste sempre».